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mercoledì 3 maggio 2017

PETIT PAIN AU RAISIN (girelle di pasta brioche con crema pasticcera e uvette)

Buongiorno cari amici, dopo tanti mesi di assenza per un problema di salute, mi accingo a scrivere questo post anche se mi mancano le parole... Mi  siete mancate tantissimo, care amiche! Volevo ringraziarvi per il vostro affetto e per essermi state vicino in questo particolare momento della mia vita. Non è stato facile metabolizzare quello che mi è successo, ma grazie alla mia famiglia e a tutti voi sono riuscita a superare tutto.
Oggi volevo deliziarvi con un lievitato da colazione - sapete come io amo queste genere di lievitati! Per me è un vero piacere mettere le mani in pasta e realizzare dal niente qualcosa di fantastico, come questi deliziosi e irresistibili "Petit Pain Au Raisin". Sono soffici girelle di pasta brioche, profumate alla vaniglia e farcite con crema pasticcera e uvette. Sono una vera coccola di dolcezza sublime! Sono riuscita a tentarvi un po'? Io non ho saputo resistere al loro profumo e le ho assaggiate ancora tiepide: le adoro!
Una ricetta fantastica tratta dal bellissimo libro di Morena Roana,"Soffice soffice". Ho modificato leggermente la ricetta inserendo la farina multicereali al posto della 0, il latte di soia e diminuendo la quantità di lievito. Per il resto ho eseguito la ricetta passo passo.
Auguro a tutti voi un dolcissima settimana!
Con affetto, Laura <3





INGREDIENTI PER CIRCA 18 PEZZI:


600 gr di farina multicereali
240 ml di latte ( io di soia)
10 gr di lievito di birra
80 gr di zucchero
2 uova intere a temperatura ambiente
90 gr di burro morbido di ottima qualità
5 gr di sale
1 bacca di vaniglia bourbon

Per la farcia  :

250 gr di crema pasticcera
150 gr di uvetta

Per lucidare:

gelatina di albicocche





PROCEDIMENTO:

Preparare il lievitino sciogliendo il lievito in 180 ml di latte e aggiungere tanta  farina quanta ne basta per ottenere una crema; coprire la ciotola e lasciare riposare finché si gonfia.
In una planetaria con la frusta K, inserire il lievitino, le uova e 3 cucchiai di farina e mescolare bene.
Versare 3 cucchiai di latte e 3 cucchiai di farina e mescolare ancora.
Unire il latte rimasto, lo zucchero, i semi di una bacca di vaniglia e la farina rimasta a cucchiaiate.
Con l'ultimo cucchiaio di farina unire il sale, mescolare bene. A questo punto togliere la frusta K e inserire il gancio; impastare bene fino ad ottenere un impasto morbido ma incordato. Per ultimo incorporare il burro morbido poco per volta fino a farlo assorbire completamente. Si ricordi che l'impasto deve risultare morbido e setoso.
Rovesciare l'impasto sul piano da lavoro e fare tre serie di pieghe ogni 20 minuti. Pirlare l'impasto alla fine di ogni piega e coprirlo a campana con una ciotola. Oliare una ciotola capiente, inserire l'impasto, coprirlo con la pellicola e lasciare lievitare fino al raddoppio. In alternativa, è possibile lasciare lievitare l'impasto per un'ora e poi mettere in frigo per tutta la notte. Dopo il riposo in frigo, il mattino dopo portare il composto a temperatura ambiente lasciandolo fuori dal frigo per 30 minuti. Stendere il composto formando un rettangolo dello spessore di circa 7/8 mm. Coprire con un velo di crema pasticcera e cospargere con l'uvetta ammollata e asciugata.
Arrotolare dal lato lungo, avvolgere nella pellicola e riporre in frigo per un'ora.
Tagliare il rotolo a fette dello spessore di 2 cm, posizionare le girelle su carta forno, schiacciarle leggermente e metterle a lievitare per circa un'ora. Infornare a 180° per 15 minuti in modalità statica. 
Sciogliere nel microonde la gelatina con dell'acqua e, appena sfornati, usarla per lucidare le girelle.







sabato 14 maggio 2016

FOCACCIA DOLCE ALLE MELE A LIEVITAZIONE NATURALE

Sapete quanto amo le torte di mele, allora mi sono chiesta perchè non realizzare una focaccia dolce ma con il lievito madre? E così sono andata alla ricerca di questa meravigliosa ricetta, leggendo gli ingredienti avevo già realizzato che sarebbe venuta così bella ma soprattutto buonissima, una focaccia così delicata, morbida  e profumata alle mele, per una colazione da sogno e una merenda fantastica per grandi e piccini! Una focaccia così deliziosa e sana non può mancare per un  meraviglioso picnic o per la colazione della domenica. Come promesso, cara Consu, questa meraviglia la porto da te che ospiti panissimo di Maggio!
Dimenticavo, la ricetta l'ho trovata sul ricettario della farina del Molino Chiavazza, leggermente modificata da me.
Auguro a tutti voi un  splendida  settimana! Vivete sempre con allegria ogni giorno della vostra vita, anche quando qualcuno vi ferisce sorridete!!!
Auguro a tutti voi uno splendido weekend!
Un dolcissimo abbraccio, Laura ^_^🌺🌸😉








INGREDIENTI:

200 gr di farina manitoba
300 gr di farina multicereali
150 gr di lievito madre*
80 gr di zucchero
30 gr di burro
2/3 mele medie golden delicius
300 gr di latte tiepido
un pizzico di sale.

* rinfrescato e al raddoppio



PROCEDIMENTO:

Prima di tutto vi consiglio di prepararvi tutti gli ingredienti, così quando andate a realizzare la focaccia li avete tutti a portata di mano.
In una ciotola della planetaria, inserite la frusta K. Sciogliete il lievito madre con la metà del latte tiepido. Togliete la frusta K ed inserite la frusta a uncino,unite le due farine setacciate, lo zucchero, il burro morbido, poco per volta il resto del latte e per ultimo il sale.
Dovete ottenere un impasto soffice e ben incordato.
Ribaltate l'impasto su un piano infarinato e datele una serie di pieghe a libro e poi a giro. Pirlate  l'impasto e mettetelo in una ciotola precedentemente oliata a lievitare fino al raddoppio(ci vorranno
circa 4 ore).
Imburrate  e infarinate uno stampo da crostata da 30 cm e alto 4 cm; stendete la sfoglia con uno spessore di 2 cm e lasciate riposare 1 ora coperto con un panno di lino.
Sbucciate le mele, tagliatele a fettine sottili e disponetele a raggiera sull'impasto.Spolverizzate con due
cucchiai di zucchero semolato e lasciate lievitare ancora una mezz'ora coperto sempre con un panno.
Cuocete a forno caldo ventilato a 180°C per circa 30/40 minuti o in base al vostro forno. La focaccia deve risultare dorata. Sfornate e lasciate raffreddare su una gratella per dolci.
Provatela, sono sicura che il suo dolcissimo profumo e la sua bontà vi conquisteranno

Note: Io ho usato il mio lievito madre ma si può utilizzare il lievito madre secco (una bustina su 500 gr di farina).Se invece preferite ricorrere al lievito di birra fresco, 7 gr sono più che sufficienti.  Ricordatevi che meno lievito usate più lunga sarà la lievitazione. 
Con questa dose io ho realizzato una focaccia grande e due mignon.







"Con questa focaccia alle mele partecipo alla raccolta di Panissimo ideata da Sandra e Barbara e ospitata da Consuelo  per questo mese maggio"






CON QUESTA RICETTA PARTECIPO AL CONTEST DI CUCINA IN CUCINA 
"DI MAGGIO E GIUGNO" IDEATO DA BARBARA E OSPITATO DA LAURA 

La ricetta nel cassetto



      

domenica 3 gennaio 2016

IL SIGNOR PANETTONE ... HAPPY NEW YEAR

C'era una volta... Il panettone. La sua origine è Lombarda, anzi Milanese. Sembra che esistesse già nel '200, come pane arricchito di lievito, miele, uva secca e zucca. Il nome panettone sarebbe nato per indicare la forma più grande che aveva rispetto agli altri prodotti da forno. Ancora nell'Ottocento questa preparazione era solo un grosso pane basso arricchito con uova, zucchero, uva passa.
I golosi amano collegare la nascita del panettone ad alcune leggende ambientate nella Milano di fine '400.
Una prima narra di Ughetto, figlio del condottiero Degli Atellani, che per far colpo sulla giovane Adalgisa figlia del pasticcere Toni, commissionò al padre di lei uno speciale pane arricchito.
Il dolce fatto di burro, uova, zucchero, cedro e aranci canditi  ottenne il risultato sperato, così molti nobili iniziarono a regalare il " pan del Toni " alle proprie innamorate.
La seconda leggenda assegna la nascita del panettone ai cuochi della corte del duca Ludovico Sforza che, per festeggiare degnamente il Natale, prepararono un pane a cupola contenente acini d'uva. Per una disattenzione di Toni, l'addetto al forno bruciò l'impasto nella parte esterna, formando una spessa crosta. Il dolce venne molto apprezzato dai cortigiani che lo chiamarono il "pan del Toni" per evidenziare la peculiarità.
Uno degli artefici del panettone moderno è stato Paolo Biffi, che curò un enorme dolce per Pio IX al quale lo spedì con una carrozza speciale nel 1847. Golosi del pan del Ton sono stati tanti personaggi storici: dal Manzoni al principe austriaco Metternich, quest'ultimo parlando delle "cinque giornate" disse dei Milanesi: "Sono buoni come i panatoni".
Nascita e sviluppo della forma e della confezione attuale del panettone sono databili alla prima metà del '900, quando Angelo Motta propose il cupolone e il "pirottino"di carta da forno, quasi a celebrare la crescita e l'importanza del preparato.
Come vedete le storie e le leggende sono tante per questo splendido lievitato. Io oggi ve l'ho presento nella versione classica del Panettone di Milano con uvetta, cedro e arance candide. Una vera esplosione di bontà e golosità sublime, il mio primo Panettone...che orgoglio essere riuscita a realizzarlo! Certo non è un lievitato semplice, anzi è abbastanza complesso; non credo che sarei riuscita a realizzarlo se prima non avessi fatto il corso sul panettone...Grazie alle nozioni del maestro Marco Avidano, docente del corso che ho frequentato da Eataly nel mese di novembre. Il maestro ci ha guidato nel magico mondo di questo meraviglioso lievitato, cercando di spiegarci tutte le nozioni e le criticità  dei vari passaggi di lavorazione per ottenere un fantastico panettone. Per me è stata una grande emozione dall'inizio alla fine. Con questo post voglio ringraziare sia il maestro Avidano, per la pazienza che ha avuto nei miei confronti per averlo assillato di mille domande, e per l'amore e la passione per il suo lavoro. Vedevo le sue facce  quando qualcuno di noi al corso sbagliava la pirlatura, sembrava che qualcuno gli trafiggesse  il cuore. Un  grazie a  Morena Roana del blog menta e cioccolato, che  nel  post sul panettone ha  messo a disposizione la sua  esperienza per la sua realizzazione. Ho deciso che per il mio primo panettone avrei realizzato una ricetta di Morena, perché trovo le sue spiegazioni chiare e precise, perfette per chi come me si  accinge per la prima volta nella realizzazione di questo delizioso lievitato. La sua ricetta la trovate qui
Un grazie Speciale va alle mie due amiche blogger che mi hanno assegnato due premi, anche se non ho avuto il tempo di pubblicare un post per voi, prometto che l'ho farò, sono Eli del blog: la bottega creativa di eli  e Adenina del blog:My Tester Mania
Grazie a tutti voi cari lettori, per questo bellissimo anno vissuto insieme, vi auguro un 2016 strepitoso, ricco d'amore, gioia e tanta felicità, grazie di esserci sempre...siete meravigliosi!

Con affetto, Laura<3<3<3













INGREDIENTI:


per 2 panettoni da 500 gr

PRIMO IMPASTO:
100 gr di lievito madre rinfrescato tre volte
260 gr d farina manitoba per grandi lievitati
70   gr di burro morbido
70   gr di zucchero
43   gr di tuorlo
150 gr di acqua

SECONDO IMPASTO:
Il primo impasto
60 gr di farina manitoba
20 gr di burro
20 gr di zucchero
20 gr di mix aromatico( spiegazione nelle note)
43 gr di tuorli d'uovo
3   gr di sale
140 gr di uvetta sultanina
120 gr di cedro e arancio candito
10  gr di acqua se serve

Per prima cosa, dovete  fare i tre rinfreschi previsti e fatti il giorno del primo impasto.
1 rinfresco : ore 8.00
100 gr di pasta madre
100 gr di farina (la stessa usata per il panettone)
45   gr di acqua
Formate un panetto liscio e mettetelo in una ciotola coperto con pellicola bucherellata  a lievitare a 28° nel forno spento con la luce accesa.

2 rinfresco: ore 12.00
100 gr di lievito madre
150 gr di farina
75   gr di acqua
Formate un panetto e mettetelo a lievitare a 28°

3 rinfresco: ore 16.00
100 gr di lievito madre
100 gr di farina
45  gr di acqua
Formate un panetto e mettetelo a lievitare a 28°; quando si inizierà il primo impasto dovrà essere più che raddoppiato.

Preparate tutti gli ingredienti e metteteli in frigo, per evitare di scaldare l'impasto ad eccezione della farina e del burro.



PROCEDIMENTO :

1° Impasto: ore 20.00
Sciogliete lo zucchero in 200gr d'acqua e mettetela in frigo.
Spezzettate nella ciotola della planetaria il LM, unite i tuorli e con il gancio a foglia lavoratelo fino a farlo sciogliere: ci vorranno circa 10 minuti. Aggiungete circa 2 cucchiai d'acqua (quella zuccherata).
A questo punto aggiungete tutta l'acqua zuccherata, lavorate ancora 30 secondi  e aggiungete tutta la farina. Impastate fino a portare ad incordatura.
Quando sentite che la macchina fa fatica, togliete il gancio a foglia 
e inserite quello ad uncino.
Aggiungete man mano e poco alla volta anche l'acqua rimasta. Cercate di non perdere mai l'incordatura e fate le aggiunte solo quando la precedente sarà assorbita. Quando avete finito l'acqua, passate al burro, sempre poco per volta senza avere fretta!
Alla fine fate la prova del velo: prendete un pezzo d'impasto e cercate di aprirlo per vedere se forma il velo, cercando di non strappare la maglia glutinica.
A questo punto preparatevi la cosiddetta spia. Mettete un pezzetto di impasto in un contenitore piccolo e fate un segno o inserite un elastico. In questo modo potete capire quando l'impasto sarà triplicato, al resto dell'impasto andrà  messo in un contenitore più grande. Coprite con la pellicola e mettete a lievitare a 28°: ci vorranno circa dalle 9 alle 12 ore o più (il mio ha impiegato 12 ore). Tutto dipende dalla forza del vostro lievito o da come avete lavorato l'impasto.
Quando l'impasto sarà pronto, cioè quando sarà triplicato non prima, come raccomanda Morena, sgonfiatelo leggermente e mettetelo in frigo per 30 minuti.


2° Impasto
Anche per il secondo impasto pesate tutti gli ingredienti e metteteli tutto in frigo, tranne la farina e il burro. Se riuscite mettete in frigo anche la ciotola della planetaria e il gancio (io ho fatto così ).
Mettete nella ciotola il primo impasto, metà zucchero e farina. Fate impastare per un paio di minuti e aggiungete il mix aromatico ed impastate a bassa velocità per 15 minuti fino a portare ad incordatura. Aggiungete il sale e poco per volta i tuorli battuti con lo zucchero. A questo punto, poco alla volta, incorporate il burro morbido. Alla fine se ritenete necessario incorporate un po' l'acqua.
L'impasto dovrà essere morbido ma non eccessivamente. Non perdete l'incordatura e controllate spesso la temperatura con un termometro. Se necessario fermatevi e ponete l'impasto in frigo per 15 minuti.
Ora andiamo ad inserire le sospensioni. Vanno fate incorporare molto delicatamente, giusto il tempo per amalgamarle. Questa è una fase critica, la macchina va fatta girare piano, giusto il tempo per incorporare le uvette e i canditi, se no si rischia la rottura della maglia glutinica.
Rovesciate l'impasto su un piano di lavoro e lasciatelo cosi all'aria per 45/60 minuti. Questo permetterà che l'impasto si assesti per fare la pirlatura, formando una pellicola in superficie.
Imburrate il piano di lavoro e  le mani e fate una prima pirlatura  (guardate qui)



Dividete l'impasto nella pezzature che avete deciso di realizzare [nel mio caso 2 da 500 gr]. Lasciate all'aria per altri 15/20 minuti. Fate un 'altra pirlatura e passate l'impasto nel pirottino.
Ponete nuovamente a lievitare a 28°. Coprite con pellicola  e aspettate che arrivi almeno a due centimetri dal bordo. Anche in questa fase dipende molto da tanti  fattori: a me ci sono volute 6 ore ma ci potrebbero volere anche 7/9 ore.
Poco prima che arrivino a 2 cm dal bordo, scopriteli e lasciateli all'aria per 30 minuti. Questo farà siche si formi una pellicola in superficie che vi permetterà di fare la scarpatura.Qui





Io essendo alle prime armi,non mi sono azzardata in questa manovra, ma mi sono limitata a fare un taglio a croce e mettere il burro in mezzo.
Infornate a 170°  a forno statico nel ripiano in basso del forno per 55 minuti per un panettone da 1kg [i miei hanno cotto in 45 minuti essendo 2 panettoni da 500gr]:regolatevi secondo il vostro forno. Al corso il maestro ha detto che il panettone si può cuocere anche in forno ventilato, ma io avevo paura che si asciugassero troppo e ho preferito usare il forno statico. Per sapere se sono cotti, inserite un termometro in mezzo al panettone: il cuore dovrà avere una temperatura pari a 94°.
Sfornare ed infilare uno spillone apposito alla base dei panettoni; capovolgerli a testa in giù fino a raffreddamento [io per tutta la notte]. Una  volta freddi, rigirateli e lasciateli all'aria, dopo 12 ore confezionateli con dei sacchetti in polipropilene (sono fatti apposta per far uscire l'umidità e non fanno entrare muffe e batteri). Spruzzate dell'alcool a 95° all'interno del sacchetto e inserite i panettoni, in questo modo si possono conservare fino a 60 giorni.
Dopo tutta questa fatica, ma anche emozione, devo dirvi che, per essere la prima volta che realizzo un panettone,  sono molto soddisfatta del risultato!

Note: prima di realizzare il panettone dovete leggere bene la ricetta che intendete realizzare, non dico di impararla a memoria ma quasi, questo per non avere sorprese durante la fase di lavorazione.
Comprate tutto quello che vi serve per realizzarlo.
Vi serviranno una bilancia elettronica, un termometro per misurare l'impasto sia nella fase di lavorazione che in cottura, ciotole medie e piccole per contenere gli ingredienti.
Preparate gli ingredienti  in anticipo e metteteli in frigo, tranne il burro e la farina.
Il mix aromatico si prepara il giorno del primo impasto: unite 15 gr di miele con la scorza di una arancia, di 1/2 limone e i semi di una bacca di vaniglia bourbon. Mescolate il tutto e mettetelo in un barattolino chiuso a temperatura ambiente. Usate solo arance e limoni non trattati e ingredienti di prima qualità, ne guadagna il risultato del prodotto finale.
I canditi devono essere di qualità; se non vi piacciono si possono sostituire con le gocce di cioccolato calcolando il 10% in meno della quantità prevista della ricetta. Ricordatevi che se usate il cioccolato al posto dei canditi il risultato finale sarà di un prodotto più asciutto. Per ovviare a questo, usate insieme la frutta a scelta tra mirtilli, frutti di bosco, ananas e zenzero, albicocche e uvette.
L'uvetta deve essere lavata bene e più volte con acqua calda, fate bollire dell'acqua e lasciatele in ammollo per 15 minuti. Scolatele e fatele asciugare su dello scottex. pesatele dopo aver fatto questo procedimento, prima di inserirla nel impasto.
Il burro dove essere di panna centrifugata, meglio se usate il burro bavarese. Tenetelo fuori dal frigo perchè va usato molto morbido.
La farina deve essere di qualità, usate una farina per grandi lievitati una buona manitoba  e 400W o usate una farina tecnica per panettone, perchè assorbono meglio i grassi e gli zuccheri rispetto a una farina normale ed è quindi adatta per grandi lievitati come il panettone, pandoro, veneziane ecc. Queste nozioni le ho acquisite al corso ed è una delle cose fondamentali per avere un lievitato di qualità e ben strutturato. Morena dice le stesse cose. Pensate di costruire una casa: prima si fanno le fondamenta e poi il resto e cosi è per il panettone, la farina è fondamentale...
Per fare il panettone ci vogliono 2 giorni di lavoro, tanta pazienza, amore e passione. Si incomincia dalla cura del lievito madre [il mio in coltura in acqua]: per una settimana dovete rinfrescarlo tutti i giorni e se è necessario fargli anche il bagnetto, che serve per abbassare la carica batterica e per togliere l'acidità. Il lievito non deve essere acido per non compromettere tutto il nostro lavoro.